Tollererete caro, tollererete tutto

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Alla fine mi sono ricordato.
C'è un motivo per cui la visione di una frotta di fasci che invade una tv mi suona familiare. Ma certo. Il glorioso attacco di Forza Nuova ad Adel Smith, gennaio 2003! Una pagina gloriosa dell'eterna sfida tra il bene, il male e il ridicolo. Per dire, più o meno immediatamente dopo Lepanto viene l'attacco di Forza Nuova ad Adel Smith.
E dire che non se ne ricorda più nessuno. Me ne stavo scordando anch'io. Meglio ravvivare la Fiamma della Gloria con ciò che scrissi allora.

Tollerando tollerando

Ha ragione il Presidente
Galan: il Veneto è una regione tollerante. Fin troppo.

C’è un tale Adel Smith,
abruzzese di origini egizio-scozzesi convertitosi all’Islam, che sostiene di poter confutare la religione cristiana. Con una combriccola di amici (tra cui un ex brigatista, Massimo Zucchi) fonda un’associazione dal nome indovinato: Unione Musulmani d’Italia. Comincia con il chiedere la distruzione dell'affresco di San Petronio dove Maometto è dipinto tra le fiamme dell'inferno; diffonde volantini in cui considera la Comunione un "rito antropofago".
Pittoresco com’è, viene nominato da Bruno Vespa rappresentante televisivo dell’Islam italiano. E da lì in poi, ci si può immaginare come tutti i talk show politici non vedano l’ora di ospitarlo per tollerarlo un po’.

Quando arriva in Veneto, Adel Smith trova la gente molto ben disposta nei suoi confronti. “Qui sono tutti gentilissimi con noi”, dice, e c’è da credergli. Negli studi di Teleserenissima (Padova) ha un primo scontro a chi si tollera di più col leghista Pelanda.
Smith fa quel che può per dare una buona immagine di sé e dei Musulmani d’Italia: oltre a confutare come sempre la religione cattolica, annuncia che le torri gemelle sono state abbattute da Bush per darsi un tono, ecc.Vince lui, che si prende per primo un ceffone. Poi, certo, replica con calci e pugni, ma era stato l’altro a non tollerarlo per primo.

Fatto questo, Smith se ne poteva pure tornare in Abruzzo o dovunque. Invece riceve un invito da un'altra emittente locale, Telenuovo (Verona), caso mai qualcuno cominciasse a farsi dei dubbi sulla tolleranza dei veneti.
Poi è successo che per fatalità passassero di lì 23 valorosi attivisti di Forza Nuova.
Dico “valorosi” perché si sa, gli attivisti di Forza Nuova sono guerrieri con la testa sulle spalle e non attaccano mai se non sono sicuri di essere in una situazione, diciamo, di parità col nemico: dodici contro uno. Siccome Smith e il suo compare erano in due, ce ne sarebbero voluti 24, ma ne mancava uno. A questo punto qualcun altro si sarebbe tirato indietro, ma loro no: dando prova di una determinazione e di un coraggio fuori della norma, il manipolo di valorosi eroi si è fatto sotto il campanello di Teleserenissima. “Pronto, siamo di Forza Nuova, vorremmo irrompere in una vostra trasmissione in diretta, abbiamo anche ortaggi e uova marce”.

Anche in questo caso, l’atteggiamento del personale di Teleserenissima è stato improntato a una massima tolleranza e disponibilità al confronto: ai 23 valorosi eroi è stata mostrata la strada più breve verso lo studio dove stava parlando Adel Smith.
Il conduttore dapprima non ha mostrato, se proprio dobbiamo dirlo, quell’atteggiamento tollerante che ci si aspetterebbe da un operatore dell’informazione: per esempio, ha chiesto loro che non si coprissero il volto mentre si avvicinavano ai due musulmani d’Italia e iniziavano a pestarli. Ma poi si è ammansito, e alla fine ha caldamente consigliato ai valorosi di andarsene prima che arrivasse la polizia.

Tutto questo sabato. Nei giorni successivi scopriamo che questo match di tolleranza è solo il primo round della prossima campagna elettorale. Smith, infatti, dichiara che l’Unione Musulmani si candiderà alle elezioni; il segretario di Forza Nuova, dopo aver proposto una decorazione per i suoi valorosi, annuncia che i sei arrestati, "che difendono i valori della patria e del cattolicesimo" saranno
candidati a Treviso, altra città rinomata per la sua tolleranza nei confronti di tutti i cittadini, a partire dal primo.

Gli unici a non tollerare Smith, a quanto parte, sono i musulmani, che già dopo la prima serata a Porta a Porta lo avevano
cacciato fuori con infamia dalla moschea di Roma. “È un personaggio preoccupante, sedicente presidente di un’associazione che al massimo rappresenta 4-5 persone. La condanna per la sua aggressione non deve far dimenticare che è una figura che fa della provocazione la sua ragion d’essere” (Hamza Piccardo, segretario dell’Unione Comunità Islamiche, sulla Repubblica di domenica). “Siamo dispiaciuti. Dispiaciuti per la violenza inaccettabile… ma anche per la scelta fatta dai media di avvallare un’immagine dell’Islam, quella di Adel Smith, che non corrisponde al vero volto dell’Islam” (Hamdi Guerfi, Imam di Verona, sulla Repubblica di domenica).
Si vede che è gente arretrata, che non ha ancora capito il valore della moderna tolleranza.
Nel frattempo, Teleserenissima aveva già invitato Smith a un’altra serata. Giusto perché non si pensasse che Verona non lo tollera abbastanza.

E tutto questo, noi, lo tolleriamo.
Ma a volte mi chiedo se non tolleriamo un po’ troppo. (2003)


...Va bene, storie vecchie. Che senso ha riparlarne?
Il fatto è che se dovessi sintetizzare il dibattito politico italiano negli anni '00 con un episodio, probabilmente userei questo. Proprio perché non ha nulla di serio: finti musulmani si picchiavano con finti cattolici su emittenti televisive ridicole. I posteri diranno di noi che avevamo un'altissima soglia di tolleranza.
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Il bello era sentirlo raccontare le sue avventure: e finiva sempre col dire le gran cose che ci aveva imparate, per governarsi meglio in avvenire. "Ho imparato", diceva, "a non mettermi ne' tumulti: ho imparato a non predicare in piazza..."

Il Sabato seguente
A questo punto è passata ormai una settimana, e qualcuno magari è curioso di sapere come va in città con una sede di Forza Nuova aperta. Ci sono varie novità, ma purtroppo non ho sottomano tutte le fonti.
Per esempio: pare che Forza Nuova sia già stata sfrattata. Ma per ora è solo una voce che gira. Invece è sicuro che gli esercenti della zona stiano raccogliendo firme per mandarla via. E così, dove non è riuscita la Costituzione, potrebbero farcela i negozianti del Centro. Il Consiglio comunale ha votato un'unanime risoluzione di condanna: solo i consiglieri di AN hanno lasciato l'aula. A questo punto mi sento di fare una profezia: tra due anni i soliti personaggi faranno un nuovo comunicato stampa in cui avvertiranno dell'imminente apertura di una sede di Forza Nuova a Modena.

(Io, comunque, ho la sensazione che se davvero i Marziani atterrassero in via Gallucci con un disco volante, affittassero regolarmente una sede, e dichiarassero di voler stabilire rapporti pacifici con l’umanità, probabilmente finirebbero anche loro per scatenare una veemente raccolta di firme da parte dei commercianti del Centro Storico).

Dal canto loro, i forzanuovisti fanno il possibile per rendersi simpatici agli indigeni, distribuendo un volantino in cui promettono di trattare bene il quartiere e difenderne l’identità nazionale. Promettono anche (ho sentito dire) di allontanare "personaggi socialmente indesiderabili" tra cui pare ci siano “comunisti” e i “no global”.

E qui bisogna aprire una parentesi su cosa significa, a Modena, essere “no global”.
In voi forse la parola evoca immagini di tute bianche insanguinate, scudi in plexiglas, vetrine infrante, spalline in gommapiuma. Beh, da noi le cose sono un po’ diverse.
A Modena una volta ho sentito una ragazza dire (seriamente): “No, io preferisco andare al Forum Sociale di Bologna, quello di Modena non mi va, tanto i sacramenti li ho già presi tutti”.
“Come hai detto, scusa?”
“Li ho presi tutti: Battesimo, Comunione, Cresima… per ora sono a posto”.
“Vuoi dire che per te il Modena Social Forum è la continuazione dell’oratorio?”
“Ma insomma, sì”.

Non bisogna dedurne che siano tutti chierichetti, i noglobal modenesi (e sabato s’è visto), ma l’idea che un tabaccaio del centro possa sentirsi minacciato da un noglobal e difeso da un forzanuovista è qualcosa che sfida ogni senso della realtà e del ridicolo.

Pare anche che la polizia stia “visionando i filmati prima di far partire le denuncie”. Così leggevo sul giornale lunedì. Strano, pensavo, io telecamere proprio non ne ho viste. Mah, le avranno nascoste, quelle volpi (ne sanno sempre una più del diavolo).
Stasera mi telefona Cragno, “O, sei a casa? C’ho qui una perla, sapessi”.
“Sentiamo”.
“Sai che io c’ho un mio amico che ha un balcone su largo Garibaldi, no?”
“No”.
“Beh, lui ha girato tutto! La scena che tu insulti il poliziotto…”
“Non l’ho insultato”.
“E poi quando io vado a fotografarli e tu mi stai dietro e la polizia ci carica…”
“Non ci ha caricato”.
“Insomma, si vede tutto!”
“Bello”.
“No, il bello deve ancora venire”.
“Ah sì?”
“Sì, perché la Digos è arrivata in casa del mio amico con una foto ingrandita dove c’è lui sul balcone con la telecamera in mano, e gli hanno detto: vogliamo la videocassetta”.
“Ma lui gli avrà detto che l’aveva cancellata, no?”
“No, sai in quei momenti…”
“Gliel’hanno sequestrata?”
“No, figurati”.
“Ah, meno male”.
“Gliel’hanno chiesta in prestito”.
“Ma lui non gliel’ha data”.
“Eh no”.
“Ah, bene”.
“Gli ha dato solo una copia, l’originale se l’è tenuto”.
“Stai scherzando”.
“No no. Dai, vengo lì e te la mostro. È troppo forte! La tua faccia si vede benissimo!”

La mia faccia si vede fin troppo bene. Vado in giro per la piazza rannicchiato in un cappotto nero (mi stavo prendendo un raffreddore, ma questo nel video non si vede) a fomentar disordini. A parte me, la giacca arancione di ragno, e qualche testa rasata, non si vede nient’altro. Troppo forte.

Una cosa che forse non si è ancora capita, è che sabato in Piazza Torre eravamo pochini. Molti non sono venuti. Altri sono arrivati, hanno visto chi c’era e sono venuti via. Altri hanno mandato giusto il portabandiera. E forse è giusto così, perché Forza Nuova è un fatto grave, ma non basta a unirci un mattino, se per trecentosessanta giorni all’anno siamo divisi su tutto. Il Centro di Permanenza Temporanea, gli acquedotti in vendita, la Coop Estense che assume interinali il giorno dello sciopero dei dipendenti: tutte queste cose non sono meno gravi di Forza Nuova, e le viviamo tutti i giorni.

Infine, segnalo che l’antifascismo, a Modena, si sveglia sempre più presto: sabato il corteo della Sinistra Giovanile partirà alle 8:30. Ci sarà anche il Sindaco, pare. Io probabilmente arriverò più tardi. E alle dieci e mezza – se sono ancora a piede libero – andrò a stampare le pagelle. A (spero) presto.
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Tra i tanti problemi dell’uomo, tra i tanti impedimenti che gli rendono tortuosa la via per la felicità, quasi mai si parla dell’adrenalina.
E dire che la nostra vita sarebbe molto diversa (e forse migliore) senza adrenalina.
Faccio alcuni esempi.

(Largo Garibaldi, ore 13.40, Sabato 1 febbraio 2003)
Manifestante: “Voglia scusarmi. Perché cerca di allontanare il fotografo della Gazzetta, in possesso di regolare accredito stampa?”
Poliziotto (graduato): “Vede, il fatto è che è stato individuato dai militanti di Forza Nuova, che già lo hanno preso di mira una volta”.
Manifestante: “Un motivo in più per farlo restare e, anzi, proteggerlo, visto che lei è un Tutore dell’Ordine”.
Poliziotto: “Vedo che abbiamo su questo problema due punti di vista diversi”.
M: “Già”.
P: “Purtroppo in questo momento mi manca il tempo per discuterne con lei, e anzi, devo avvertirla che se persiste nel farmi perdere tempo mi vedrò costretto ad arrestarla”.
M: “Lei non può fare questo. Può al massimo fermarmi”.
P: “Converrà che la differenza è irrilevante”.
M: “Sì, ne convengo. La lascio dunque alla sua gestione dell’ordine, che trovo tuttavia assai poco professionale”.

Tutto questo, in un mondo senza adrenalina.
In questo mondo, invece, le cose si sono svolte così:

Manifestante: “Ma come, cazzo! Li fate star lì e mandate via il fotografo?”
Poliziotto: “È pericoloso stare qui”.
M: “Se è pericoloso proteggetelo, cazzo!, non è mica un dilettante, è quello della gazzetta!”
P: “Vattene”.
M: “Io me ne devo andare, e loro restano qui? Questa è la mia città, mica la loro”.
P: “Se non te ne vai entro due secondi ti faccio arrestare per intralcio”.
M: (dopo due secondi): “Ma se sono sul marciapiede, cosa vuoi che intralcio!”
P: “Vai via!”
M: (andandosene): “Ma vaff…”

*** *** ***

Un altro esempio (Largo Garibaldi, ore 13.50)
Militante di forza Nuova: “Signore, lei non mi è nuovo, e mi pare di averle già una volta fatto presente che non è gradito qui”.
Cragno: “Verissimo, tuttavia ci terrei ad attardarmi ancora un poco”.
Militante: “Vede, è che stiamo soccorrendo i nostri feriti, e siamo di conseguenza un poco nervosi: la sua macchina fotografica, in questo contesto, potrebbe vieppiù intorbidare gli animi…”
Manifestante: “Cragno, credo che il signore abbia ragione”.
Cragno: “Rimango della mia idea: vorrei restare qui ancora un poco”.
Il Poliziotto di prima: “Ebbene, la rivedo! Non è un poco temerario, a ripresentarsi qui?”.
Manifestante: “Può darsi, tuttavia non ho nessuna intenzione bellicosa, anzi intendevo soltanto convincere il mio amico Cragno ad allontanarsi, per la sua incolumità”.
Poliziotto: “Non so se crederla, ma la invito ad lasciare immediatamente questo luogo, lei e il suo amico”.
Manifestante: “Sì, andiamo subito. Resta la mia sensazione di una gestione della piazza faziosa e poco professionale”.

Questo, sempre in un mondo senza adrenalina.
Mentre nel nostro, Cragno si stava buttando nel guaio più grande della sua vita.

Militante di Forza Nuova: “Te, t’ho già detto, te ne vuoi andare?”
Cragno: “O, cazzo vuoi? Io resto qui”.
Manifestante: “Cragno, vieni via!”
Cragno: “Uno scapelotto! Mi ha dato uno scapelotto sulla nuca! Io perdo la testa!”
Manifestante: “Ma no, ma no…”
Cragno si aggrappa al muretto e inizia a urlare, in direzione di due ambulanze: “Siete delle merde! Forza Nuova di Merda! Merda!”
Manifestante: “Vieni via! Vieni via!”
In quel momento una busta contenente ghiaccio per impacchi vola sulle nostre teste e richiama l’attenzione del più stronzo poliziotto con cui io abbia mai avuto il piacere:
Poliziotto: “Ancora tu! Ma io ti spacco la faccia”.
Manifestante: “Ma non ho fatto niente! Sono solo venuto a prendere il mio…”
Poliziotto: “T’ho detto che ti spacco la testa!”
Manifestante: “Cragno, scappiamo”.
Cragno: “Sì”.
Scappiamo
Cragno: “Ce la siamo vista bella, eh?”
Manifestante: “Sì, però, Cragno, anche tu, vaffanculo”.
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Fascisti su Modena
(rosso Comune bolscevico e traditor)

Forza Nuova, ah, sì, la vecchia merda… (Mio papà)

Parlando di Forza Nuova, un aspetto che tende a essere sottovalutato è quanto scassino i coglioni.
Voi magari credete che uno, avendo la fortuna di non lavorare al sabato mattina, si diverta, ad andare ai presìdi antifascisti. Beh, sì, ogni tanto ci si diverte. Però alla lunga stanca. E ci sarebbero tante altre cose da fare. La spesa (magari equo-solidale). Leggersi quel libro sul WTO. Un po’ di rassegna stampa sul Forum Sociale Mondiale. Il mondo è così vasto, e la settimana è così breve…
E invece no. E invece tocca venire all’ennesimo presidio antifascista. Tutto perché qualcuno – non so se il gerarchetto locale o uno dei pezzi grossi – ha deciso che una volta l’anno i camerati devono fare la comparsata a Modena.
Già, perché c’è del metodo, in questo scassamento. Non so se c’entri qualche leggenda celtica o la fase lunare, fatto sta che da tre anni in qua, a intervalli regolari, Forza Nuova si materializza a Modena, in tutto il suo splendore (in verità non si vede niente, perché è tutto coperto dagli scudi della Celere).

Due anni ci fu il grande annuncio: “apriamo una sede a Modena”. Nientemeno. A quel tempo (2 aprile) scrissi una cosa un po’ stronza, che confermo parola per parola: in quanto inquilino del Centro Storico non capisco come si possa dare a Roberto Fiore il permesso di girare in gippone dove neanch’io posso parcheggiare. La Costituzione sancisce la libertà di manifestare, non di andare in giro in gippone (scortato dalla polizia) in un Centro chiuso al traffico. Se vuole aprire una sede di Forza Nuova a Modena, può benissimo farlo a piedi, come tutti i poveri attivisti di questo mondo. Ha paura? Provi a fare dei respiri forti, magari dopo un po’ gli passa.

L’anno scorso la fecero più sporca: spacciandosi per un’associazione ambientalista noleggiarono Piazza Torre. un paio di sabati. Vennero da tutt’Italia, a farsi due foto davanti al memoriale dei partigiani: grandi pacche sulle spalle, un’“Eja Eja Alalà” davanti ai cittadini in shopping, e poi via di corsa al treno, hai visto mai che passasse qualche antifascista per caso.

Ma quest’anno le cose sembrano mature per il grande passo. La miracolosa apparizione è stata anticipata da alcuni segni premonitori, come gli sfregi sui monumenti della Resistenza (già ripuliti, però che palle): e il primo febbraio Forza Nuova ha annunciato che aprirà una sede a Modena! Nientemeno!
“Un’altra? E quella di due anni fa?”
Mah, quella fu richiusa immediatamente, non si sa bene perché. Forse il quartiere Pomposa non era proprio l’ideale, con tutti quei cinesi e quei turchi che non amano essere disturbati… Rua Pioppa è più confortevole, a portata di pub, questo incentiverà le adesioni…
Ma se si trovano male anche lì (il centro è pieno di malintenzionati), dove andranno? Non so. Magari in questura hanno un sottoscala libero. A chiedere gentilmente, chissà.
Il bello è che nessuno li ha mai minacciati (che si sappia), però loro sono fatti così. Chi ha avuto la fortuna di vederli (attraverso i plexiglas degli scudi della polizia) garantisce che sono proprio grandi e grossi, e tanti, oh, tantissimi.
Ma non si può dire che cerchino lo scontro, questo no. Loro colpiscono e fuggono. No, per la verità non colpiscono nemmeno. Hanno perfezionato la Guerra Lampo: loro fuggono e basta. Coperti dalla polizia.

E uno che lavora tutta la settimana deve anche puntar la sveglia e prendere il freddo per stanare ‘sti pagliacci. Col rischio di prenderle (dalla polizia). Mi capite quando dico che, oltre a essere un pericolo per la civile convivenza, Forza Nuova è soprattutto un grandissimo scassamento di coglioni?

Forse tra un po’ anche loro si faranno furbi, come gli americani: costruiranno un modellino del Centro Storico, con la Ghirlandina in scala, e ai giornali manderanno i fotomontaggi. Ma nel frattempo non ci resta che aderire al presidio antifascista, sabato primo febbraio 2003 in Piazza Torre alle ore dieci (del mattino). Ci saranno i partigiani dell'Alpi, dell'Anpi, della Fiap e dell'Anppia, il Forum Sociale di Modena, gli anarchici e tanti altri. Ci sarà anche Attac Modena, e, se l’ironia ha ancora permesso di soggiorno, cercheremo di intonare Fascisti su Marte. Vi ha fatto ridere, il fascista su Marte? Provate a pensare un fascista a Modena.

Cosa c'è dietro Forza Nuova?
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Tollerando tollerando

Ha ragione il Presidente Galan: il Veneto è una regione tollerante. Fin troppo.

C’è un tale Adel Smith, abruzzese di origini egizio-scozzesi convertitosi all’Islam, che sostiene di poter confutare la religione cristiana. Con una combriccola di amici (tra cui un ex brigatista, Massimo Zucchi) fonda un’associazione dal nome indovinato: Unione Musulmani d’Italia. Comincia con il chiedere la distruzione dell'affresco di San Petronio dove Maometto è dipinto tra le fiamme dell'inferno; diffonde volantini in cui considera la Comunione un "rito antropofago".
Pittoresco com’è, viene nominato da Bruno Vespa rappresentante televisivo dell’Islam italiano. E da lì in poi, ci si può immaginare come tutti i talk show politici non vedano l’ora di ospitarlo per tollerarlo un po’.

Quando arriva in Veneto, Adel Smith trova la gente molto ben disposta nei suoi confronti. “Qui sono tutti gentilissimi con noi”, dice, e c’è da credergli. Negli studi di Teleserenissima (Padova) ha un primo scontro a chi si tollera di più col leghista Pelanda.
Smith fa quel che può per dare una buona immagine di sé e dei Musulmani d’Italia: oltre a confutare come sempre la religione cattolica, annuncia che le torri gemelle sono state abbattute da Bush per darsi un tono, ecc.Vince lui, che si prende per primo un ceffone. Poi, certo, replica con calci e pugni, ma era stato l’altro a non tollerarlo per primo.

Fatto questo, Smith se ne poteva pure tornare in Abruzzo o dovunque. Invece riceve un invito da un'altra emittente locale, Telenuovo (Verona), caso mai qualcuno cominciasse a farsi dei dubbi sulla tolleranza dei veneti.
Poi è successo che per fatalità passassero di lì 23 valorosi attivisti di Forza Nuova.
Dico “valorosi” perché si sa, gli attivisti di Forza Nuova sono guerrieri con la testa sulle spalle e non attaccano mai se non sono sicuri di essere in una situazione, diciamo, di parità col nemico: dodici contro uno. Siccome Smith e il suo compare erano in due, ce ne sarebbero voluti 24, ma ne mancava uno. A questo punto qualcun altro si sarebbe tirato indietro, ma loro no: dando prova di una determinazione e di un coraggio fuori della norma, il manipolo di valorosi eroi si è fatto sotto il campanello di Teleserenissima. “Pronto, siamo di Forza Nuova, vorremmo irrompere in una vostra trasmissione in diretta, abbiamo anche ortaggi e uova marce”.

Anche in questo caso, l’atteggiamento del personale di Teleserenissima è stato improntato a una massima tolleranza e disponibilità al confronto: ai 23 valorosi eroi è stata mostrata la strada più breve verso lo studio dove stava parlando Adel Smith.
Il conduttore dapprima non ha mostrato, se proprio dobbiamo dirlo, quell’atteggiamento tollerante che ci si aspetterebbe da un operatore dell’informazione: per esempio, ha chiesto loro che non si coprissero il volto mentre si avvicinavano ai due musulmani d’Italia e iniziavano a pestarli. Ma poi si è ammansito, e alla fine ha caldamente consigliato ai valorosi di andarsene prima che arrivasse la polizia.

Tutto questo sabato. Nei giorni successivi scopriamo che questo match di tolleranza è solo il primo round della prossima campagna elettorale. Smith, infatti, dichiara che l’Unione Musulmani si candiderà alle elezioni; il segretario di Forza Nuova, dopo aver proposto una decorazione per i suoi valorosi, annuncia che i sei arrestati, "che difendono i valori della patria e del cattolicesimo" saranno candidati a Treviso, altra città rinomata per la sua tolleranza nei confronti di tutti i cittadini, a partire dal primo.

Gli unici a non tollerare Smith, a quanto parte, sono i musulmani, che già dopo la prima serata a Porta a Porta lo avevano cacciato fuori con infamia dalla moschea di Roma. “È un personaggio preoccupante, sedicente presidente di un’associazione che al massimo rappresenta 4-5 persone. La condanna per la sua aggressione non deve far dimenticare che è una figura che fa della provocazione la sua ragion d’essere” (Hamza Piccardo, segretario dell’Unione Comunità Islamiche, sulla Repubblica di domenica). “Siamo dispiaciuti. Dispiaciuti per la violenza inaccettabile… ma anche per la scelta fatta dai media di avvallare un’immagine dell’Islam, quella di Adel Smith, che non corrisponde al vero volto dell’Islam” (Hamdi Guerfi, Imam di Verona, sulla Repubblica di domenica).
Si vede che è gente arretrata, che non ha ancora capito il valore della moderna tolleranza.
Nel frattempo, Teleserenissima aveva già invitato Smith a un’altra serata. Giusto perché non si pensasse che Verona non lo tollera abbastanza.

E tutto questo, noi, lo tolleriamo.
Ma a volte mi chiedo se non tolleriamo un po’ troppo.
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Scrivo alla "Gazzetta di Modena": Gentile direttore,

La ringrazio per aver pubblicato la mia mail sul caso Forza Nuova. Tuttavia, leggendo l'edizione on line del giornale, sono rimasto un poco perplesso. Sembra quasi che io scriva per la Gazzetta! giudichi lei:

«Vi infilzeranno coi kebab»
Forza Nuova, una lettera ironica e una favorevole

Il caso Forza Nuova continua a suscitare reazioni forti in città. Ecco di seguito due lettere: una favorevole al nuovo gruppo di estrema destra e una contraria.

Gentile redazione.
..

... e poi parte una mail... che non è la mia, ma di un tale Santoro che simpatizza con Forza Nuova. Per capirlo, però, bisogna leggere il suo comunicato fino in fondo (e ci vuole pazienza), dove sta la sua firma. Dopodiché, senza soluzione di continuità, comincia la mia lettera non firmata.

Il risultato è che io e questo Santoro sembriamo esserci scambiati le parti: io, che volevo criticare Forza Nuova, mi ritrovo a difenderla, e questo Santoro, che ha un debole per Fiore, si trova a minacciarlo col girarrosto del kebab. Penso che la cosa ripugni a entrambi.

Spero che nella versione a stampa l'equivoco si sia risolto, ma non si potrebbe comunque pubblicare una rettifica? Non ci tengo proprio a farmi passare per simpatizzante di Forza Nuova - questo penso sia già chiaro.

Distinti saluti
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L'inaugurazione della sede di "Forza Nuova" c'è stata, preceduta da una pacifica manifestazione della sinistra giovanile. Forze di polizia impegnate in massa, ma del loro intervento non c'è stato bisogno. Nemmeno quando in via Ramazzini, fino a ieri agli onori delle cronache per la presenza di uno degli stabili di "Palazzopoli", ora per quella di una sede dell'estrema destra - ma il segretario provinciale dell'Uni, Unione nazionalisti italiani, Paolo Andreoli, che ha messo a disposizione l'immobile, si è all'ultimo dissociato - è arrivato l'ispiratore ed idelogo del movimento, Roberto Fiore.
[…] Alle 10,30 la scorta Digos precede il Freelander di Roberto Fiore che imbocca la via dalla parte del Foro Boario. [Gazzetta di Modena di oggi]

Manifestazioni
Io abito in centro, ma siccome non ho la residenza devo parcheggiare fuori, e non è sempre facile.
Però, se fossi l'ideologo di Forza Nuova, potrei circolare liberamente per le rue e per i calli, con un bel fuoristrada, e con la scorta dalla Digos che mi trova il parcheggio e mi custodisce la macchina. Mah. Devo pensarci.

Forza Nuova ha un immaginario territoriale. Per i suoi aderenti l'Emilia Romagna è un "territorio rosso" (come una casella di Risiko con carri armati e bandierine rosse) e riuscire a metterci piede, anche solo per una mattina, una sventolata di bandiere e una mano alzata, è già una vittoria. Incursione riuscita, torniamo alla base. (La stessa cosa, in grande, è successa a Bologna un anno fa).
L'effetto è aggravato dalle forze di polizia, che danno tutta l'impressione di proteggere gli aderenti di forza nuova. Pare che ci fossero sette camionette. Non stiamo un po' esagerando? Se quattro gatti fascisti sono una provocazione, cinquanta poliziotti cosa rappresentano?
A volte mi dispiace di non conservare ritagli, perché sulla Gazzetta (o sul Carlino?) di sabato mattina c'era un'intervista esilarante a questo Andreoli, presentato più o meno come il responsabile modenese di Forza Nuova, che nell'intervista negava persino di essere iscritto. Scopriamo infatti che lui è il segretario dell'"Unione nazionalisti", un'associazione pacifica e democratica (perché, forza nuova invece è violenta e antidemocratica? Ma va'?), che ha prestato gli ambienti, dissociandosi immediatamente. Spiegherà più tardi che si trattava soltanto di un'"inaugurazione simbolica", e che Forza Nuova dovrà trovarsi un'altra sede. Tanto i soldi non le mancano, ma era proprio il caso di farsela addosso, camerata? Un minimo di responsabilità per le proprie azioni…

Qualcuno ha visto Bomper Stomper?
È un film sui naziskin australiani, molto cattivi, molto ideologizzati, che però a furia di stuzzicare i cinesi si fanno menare a sangue, in virtù del numero. Ecco, pensando che via Ramazzini è a due passi dalla Pomposa, mi è venuto in mente anche questo.
Potevano almeno farlo parcheggiare in Foro Boario, Fiore, no? Così entrava in centro a piedi, come ogni buon cittadino, si faceva una bella passeggiata, dava un'occhiata all'Aedes Muratoriana, che in fondo è un luogo sacro dell'identità nazionale. E sì, è proprio lì dalla Pomposa. Camerata! Un po' di coraggio! Sempre all'ombra di zia polizia. Hai paura che ti mangiano, i modenesi? Che t'infilzino nel kebab?

Un altro caso interessante è quello della manifestazione organizzata contro i magistrati anti-pedofili. Anche qui non ho ritagli, ma ricordo che il Carlino riportava con una certa indignazione il fatto che la Digos schedasse i pacifici dimostranti.
In realtà schedare dimostranti di qualsiasi specie è prassi comune della Digos. Forse la novità è che il Carlino simpatizzi con una manifestazione. O che i manifestanti possano essere rispettabili cittadini, padri di famiglia e dignitosi rappresentanti del Ceto Medio.
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